Gabapentinoidi per la gestione del dolore: uso diffuso ma ancora poco supportato da prove

L’impiego di farmaci anticonvulsivanti, in particolare i gabapentinoidi come il pregabalin, nella gestione del dolore è in aumento, sebbene le evidenze a supporto della loro efficacia siano contrastanti. Un nuovo studio pubblicato sull’International Journal of Clinical Pharmacy ha analizzato i modelli di prescrizione di questi farmaci nella popolazione australiana, rivelando un ampio utilizzo off-label nei pazienti con dolore, ma senza diagnosi di epilessia.

“Nonostante la crescente prescrizione dei gabapentinoidi per il trattamento del dolore, mancano ancora dati chiari sulla loro reale efficacia e sicurezza in questo contesto. Il nostro obiettivo era quello di comprendere meglio la prevalenza e i criteri con cui vengono prescritti questi farmaci, soprattutto in assenza di epilessia” spiega Ting Xia, della Eastern Health Clinical School, Monash University, Frankston, Australia, prima autrice del lavoro.

Lo studio trasversale ha utilizzato dati anonimizzati provenienti da 542 studi di medicina generale nello Stato di Victoria, in Australia, tra gennaio 2018 e maggio 2023. In totale, sono stati identificati 171.619 pazienti che avevano iniziato una terapia con farmaci anticonvulsivanti; di questi, l’80,1% presentava dolore, ma non epilessia. Pregabalin è risultato il farmaco più prescritto (58,2%), seguito da valproato di sodio (7,0%), gabapentin (6,9%) e clonazepam (6,7%). L’analisi ha anche rivelato importanti differenze di genere nelle prescrizioni per i pazienti giovani (14-49 anni) con epilessia, infatti le donne avevano una probabilità doppia rispetto agli uomini di iniziare un trattamento con topiramato (6,5% vs. 4,4%) o lamotrigina (21,8% vs. 11,4%), mentre gli uomini ricevevano più frequentemente valproato di sodio (38,7% vs. 18,9%). Considerata la diffusione dell’uso off-label dei gabapentinoidi e i possibili rischi associati, gli autori sottolineano la necessità di ulteriori studi per chiarirne i profili clinici e di sicurezza. “Serve maggiore attenzione nella prescrizione di questi farmaci, soprattutto in pazienti senza diagnosi neurologiche” concludono gli esperti.

Int J Clin Pharm. 2025 Apr 23. doi: 10.1007/s11096-025-01915-1. Online ahead of print.

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